Pro-metheùs

«La ragione umana, si apre quando instaura la differenza, quando decide che una cosa non è il suo contrario. La parola tedesca che sta per "differenza" (Unter-scheidung) mantiene il ricordo di questa decisione (Ent-scheidung) con cui si opera il taglio (Scheidung) dei significati. Prima di questo taglio non c'è l'uomo, né l'operare della sua ragione, perché nessun senso si costituisce se non nella differenza dei significati». [Umberto Galimberti, Psiche e techne]

l’origine condivisa – prima parte

"La più o meno felice certezza del proprio a cui si appartiene e che ci appartiene non definisce più il noi, la nostra identità, così come le complementari compiacenti figure del “vero” altro che la lontananza ci mostrava nel suo luogo, identico alla sua alterità stessa. Esse si disintegrano al loro approssimarsi, dimostrano tragicamente quanto l’alterità più che un problema di distanza sia un passaggio di frontiera, e una frontiera può essere del tutto immaginaria o invisibile. Oggi l’altro non è più l’abitante dell’altrove e la geografia non è più sufficiente a definire un “qui” e un “laggiù”, un prossimo e un lontano, un dentro e un fuori entro cui far rimbalzare l’immaginario (compreso quello politico). L’altro lo incontro ormai tutti i giorni nelle mie più banali attività quotidiane, foss’anche quella di accendermi una sigaretta. Tutto è copresente, presente a se stesso in un mondo di altri e ciò che fa problema non è lo straniero, il lontano, ma questo differente non così differente, quest’altro quasi-altro." Tratto da "L’origine condivisa", di Rosella Prezzo