le più ‘belle’ cose

ovvero il fiume di dicerie straboccate durante la scomunicazione pandemica. Post semiserio. Oggi propongo alcune delle principali sparate sulla pandemia ascoltate, lette o viste in TV e nei social sin dall'inizio della pandemia (le stesse che ancora si sentono ripetere nei "convegni" novax). Sono soltanto una piccola parte, ché molte le abbiamo dimenticate o ci… Continua a leggere le più ‘belle’ cose

Equivoci su libertà e pandemia

di Davide Assael* «Il Festival di filosofia di Modena, Carpi e Sassuolo, conclusosi da poco, è stato quest'anno dedicato al tema della libertà, trattato nel contesto della pandemia, ma molte delle argomentazioni emerse derivano da un uso a dir poco semplicistico e scorretto dei dati a disposizione, enfatizzandone alcuni a discapito di altri, come nella peggiore… Continua a leggere Equivoci su libertà e pandemia

Essere l’eccezione

«Un discorso volto a sminuire di diritto ogni responsabilità? Tutto al contrario [...] Un invito a essere se stessi e a portare avanti le proprie convinzioni, nei fatti oltre che nelle intenzioni, indipendentemente dalle previsioni e perfino dai risultati. Non c’è istanza di autenticità più radicale di questa. E non c’è speranza più audace di quella che confida di mantenere sempre un grado di libertà sufficiente a portarla avanti. C’è di più. La consapevolezza che il nostro apporto personale sia completamente ininfluente su quello complessivo, quando la massa operi in controtendenza, ci conferisce un ulteriore grado di libertà. [...] Si può essere l’eccezione. [...] Ecco la lezione che abbiamo tratto dalla crisi del virus: a volte, la parte più bella di una canzone non è il ritornello, ma l’assolo.» [Paolo Calabrò, Sfaccendati. Il volto essenziale di una crisi non solo sanitaria.]

Razionalità e pensiero magico

L'ho riattraversato quest'estate, il Salento. Dieci anni dopo, a spanne. A percorrere quelle strade, oggi, sembra di viaggiare sulla piana del Serengeti. Dove c'erano ulivi, acacie. Acacie bruciate dal sole e dal vento. Senza una foglia, i rami spogli e spinosi. Roba che da un momento all'altro ti aspetti di veder passare una famiglia di leoni, o un branco di gnu. Morte e desolazione. E me lo sono chiesto giuro, me lo sono chiesto se certe persone, quelle che si opposero al piano Silletti, che prevedeva di espiantare tremila ulivi per salvarne milioni, abbiano guardato bene. Mi sono chiesto come facciano a dormire la notte. Come facciano a chiudere occhio alla Procura di Lecce, alla Regione, gli artisti famosi che scesero in piazza a difendere gli ulivi invocando i complotti della Monsanto...

in equilibrio sopra la follia

Todo cambia, ma l’uomo non cambia: declina. Sembra quasi che il virus sia più intelligente di noi, visto che si evolve, muta e si diffonde sempre nei modi che lo favoriscono, almeno per ora. Per un virus non si può parlare di intelligenza, perché dalla sua c'è solo un meccanismo biologico, che però funziona. Dal suo esordio ha progressivamente aumentato la  sua fitness: la variante Delta più trasmissibile del 40% di Alfa, a sua volta più trasmissibile del 50% della precedente. Sono valori percentuali stimati, perché ovviamente vengono modificati dalle misure precauzionali che vengono adottate di volta in volta, preciso, e un po' anche dal caso, ovviamente.  Resta comunque degno di nota il tempismo umano: in una situazione che sta cambiando in questo modo, che si fa? Ci si preoccupa di limitare l’uso mascherine sotto pressione della pubblica opinione (poverina).