perdere la bussola

Non riesco più a capirli alcuni, e forse nemmeno pochi nostri concittadini.

Per prima cosa è quel loro credere in modo assoluto in ciò in cui essi credono, come se dovesse essere apparecchiato un mondo fatto su misura, nemmeno per gruppi, ma quasi per ognuno di loro.

Vorrei spiegare solo una piccola cosa: quello che ognuno di noi afferra e comprende del mondo è solo una piccola cosa, una piccolissima parte del tutto. La nostra vista è limitatissima, così la nostra comprensione: voler assurgere a valore assoluto il proprio punto di vista è un errore di principio, questo sì, assoluto.

Ma certamente sono io che non capisco l’arroganza di coloro che vorrebbero imporre il loro credo, che se va bene è sostenuto da una piccola minoranza, a tutti gli altri, ed imporlo con un sentimento di rabbia e con la violenza persino. Oltretutto mi accorgo di persone che non se ne dissociano nemmeno, sembrano aspettare frementi che le cose vadano di male in peggio.

E tutto questo per cosa? per una carta verde. Si è proprio perso il senso della misura.

Nella situazione che si è venuta a creare, farei comunque dei distinguo fra a) chi ha tutto l’interesse di gettare benzina sul fuoco – e l’ha fatto assai abbondantemente fin dall’inizio della pandemia, che anzi mai ci fu occasione migliore di questa – e b) chi invece si lascia adescare e coinvolgere in questa follia collettiva. Poi ci sarebbe anche c) chi aveva anche un cervello (forse) e se l’è bruciato per malintesa solidarietà con i poveri deboli e discriminati, anche se ci sono altri motivi, non ne dubito ma sarebbe troppo lunga la trafila.  

Pare ovvio che tutto questo sia solo un gioco politico, il green pass è solo un pretesto per catalizzare – gioco facile, come un tempo lo erano i migranti o le caste –  per catalizzare il malcontento e i rancori della popolazione.

Quindi da una parte ci sono gli asini raglianti, o meglio le iene che si credono aquile e non lo sono, ma che sono state efficientissime a mettere in funzione una macchina per fomentare la rabbia di una massa di minus habens, unicamente per il loro tornaconto “politico”; dall’altra c’è il popolo bue manipolato e ben addestrato nel seguire i propri istinti bassini bassini; e dulcis in fundo c’è una manciata di ex-intellettuali che hanno perso la bussola.

Disprezzo i primi, provo pena per i secondi e i terzi ci fanno una figura di merda e non sono utili a nessuno, che anzi, hanno collaborato a gettare benzina sul fuoco, soffiandoci sopra pure, in una situazione oggettivamente difficile e critica già di suo.  Complimenti. Una cosa hanno in comune i primi con gli ultimi: vorrebbero far cadere il governo in modo da lasciar campo libero ai veri fascisti, che più fascisti non si può e ai loro sodali – da perfetti disfattisti, allora sì che sarebbero davvero felici. A quel punto avrebbero ancor buoni motivi per protestare o saranno costretti a stare zitti? Dalla vergogna, mi auguro.

Un’osservazione sullo stato psichiatrico di questa follia collettiva: si sa che era attesa. Si sapeva e ne abbiamo visto l’evoluzione. Purtroppo quelli che sono stati coinvolti in questa follia collettiva non sanno di farne parte – se lo sapessero, non ne farebbero parte.

Già solo il fatto che non accettano il GP ma pretenderebbero l’obbligo è indice di quanto – ma quanto! – sia illogica e assurda la loro pretesa. E falsa per giunta, diciamolo.

Niente, dispiace. Spero solo che qualcuno si accorga di aver perso la bussola. E che la ritrovi.

avete pensieri da condividere?