tre casi più uno

Sembra che la morte e la vita abbiano porte strette, come vasi comunicanti. Entrambi questi eventi sono circondati da un alone di sacralità che può essere percepito soltanto da chi vi è immerso e da chi è e vi è vicino. Come una cartina al tornasole riesce ad indicare senza ombra di dubbio ciò che è acido o basico, ciò che è sacro o profano, e non sbaglia, mi spiace. Ma come dicevo, è raro che possa essere compreso e sentito da chi ne è al di fuori...

l’ultima lezione

* È da molto che non scrivo in questo blog, ma nemmeno altrove. Ho persino smesso di leggere per un po', finché qualche mese fa non ho ritirato in libreria La realtà non è come ci appare. La struttura elementare delle cose, di Carlo Rovelli. Ma andiamo per gradi. Ho trascorso l'inverno passato assecondando il… Continua a leggere l’ultima lezione

una buona notizia

[...] mi ha sempre incuriosito e affascinato questo desiderio umano molto umano, che la morte possa essere sconfitta, che “la morte non ci sia più”. Sconfiggere la morte, che sembra rappresentare l’apice del male, è un’idea messianica molto potente. In ogni parte del globo, in ogni epoca, tramandata da svariate religioni e filosofie, l’immortalità - battendo al fotofinish la mitica “età dell'oro” e il “sol dell'avvenire” - è sempre stata la summa di tutti i desideri umani [...]