ubi maior

* * * * ... ed ecco che lo scribacchino, ancor prima di essere nato e formato, già mi tiene sveglia la notte. E non come in quelle notti in cui mi prendo la libertà di stare sveglia a godermi il silenzio profondo, interrotto soltanto dal crepitio della brace nel camino. No. E neanche come quando… Continua a leggere ubi maior

alle porte dell’indicibile

* * « Flectere si nequeo superos, Acheronta movebo» « Se non posso muovere i celesti, smuoverò gl'Inferi» [Eneide,  VII, 312] * * * « C'era una volta uno scribacchino, un semplice ed umile scribacchino, che un giorno cominciò a sentirsi a disagio; non perché non si accontentasse di essere un semplice ed umile scribacchino - che… Continua a leggere alle porte dell’indicibile

i due re e i due labirinti

È un piccolo racconto di Borges. Ed è proprio perché è breve che mi sono permessa di proporlo in lettura. Ma devo ammettere che, al di là del fatto che sia breve, e pur apprezzando la simmetria nella trama del racconto, ossia il perfetto stile occhio per occhio – detto anche «quel che tu fai a me lo faccio io a te, possibilmente meglio» - che ben si confà alla maniera in cui presumibilmente si sarebbero regolati i re di quel tempo (ma non solo), il finale di questa narrazione mi aggrada poco. Lascia l’amaro in bocca, anche se ormai all'amaro siamo abbastanza abituati. È per questo che ho pensato di immaginare dei finali alternativi, anche più di uno, nel genere dei racconti a finale aperto. Ma è vero che quello di Borges tutto sommato potrà sembrarvi pur sempre il finale perfetto - non per niente gli hanno "quasi" dato il premio Nobel. Si potrà scrivere qualcosa di meglio? non sarà facile.