el corazon tiene tres puertas

 

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“Tu ti preoccupi troppo dell’amare la gente o dell’essere amato tu stesso”, disse. “Un uomo di conoscenza ama, questo è tutto. Ama tutto ciò e tutti coloro che vuole, ma usa la follia controllata per non preoccuparsene.”

[da “La realtà separata”, di Carlos Castaneda]

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La citazione di Castaneda è saltata fuori per caso, durante il mio ennesimo e ripetuto tentativo di riordinare la libreria. Infatti non sono ancora riuscita a eliminare molti libri, nemmeno quelli di Castaneda, che avevo letto non so dire quanti decenni fa, e sui quali ho fatto il pensierino di spedirli al macero, senza però riuscirci.

Un uomo – inteso come essere umano – un uomo di conoscenza ama, questo è tutto.
Ma non è facile parlare d’amore, nè opportuno. Forse è meglio cantarlo, come questo giovane De Sica, nel film “Gli uomini che mascalzoni”, del 1932.

 

 

 

23 pensieri riguardo “el corazon tiene tres puertas”

  1. non posso credere che la foto sia tua, cara rozmilla, avrei un attacco di invidia incontrollabile, che chissà perché non tocca invece un felice fotografo del tutto sconosciuto…

    la bellezza di questa foto è così potente che quasi cancella la forza, pure notevole, delle parole,

    sul filmato non posso parlare, la sua forza emotiva per me è troppo violenta: questa era la canzone speciale dei miei genitori, quella che ogni coppia di innamorati considera la sua esclusiva canzone: Mariù era proprio mia madre, Maria, e la canzone riempiva i loro anni di lontananza e separazione tra l’Africa Orientale e il Veneto dal 1935 al 1945.

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    1. No, no, la foto non è mia (quindi non sarò responsabile di una tua eventuale invidia incontrollata ;-):
      L’ho trovata in rete lo scorso inverno, e l’ho scaricata pensando che prima o poi …
      Anche a me piace molto, anche se immagino sia una foto “elaborata”, o ritoccata.

      Il filmato, idem, l’ho trovato in un blog che seguo- il solito mood , dove l’autrice pubblica un haiku al giorno, e anche splendide foto, la maggior parte sue.
      Ma non avrei immaginato che per te questa canzone fosse così emotivamente carica di ricordi e rimandi.
      A me ricorda un episodio della mia infanzia, quasi insignificante eppure prezioso. Un giorno – avevo forse quattro anni, mi regalarono una scatola carillon che suonava appunto Mariù, con una ballerina che girava su quelle note. Riuscii a conservarla per un buon numero di anni, ma poi, come tutte le cose, ad un certo punto si ruppe e non girò né suonò più. Il ricordo però rimane.
      E certo la freschezza e la dolcezza della danza di questi due attori, ha emozionato anche me – anche se avverso il destino domani sarà.
      Se poi penso alle danze della nostra generazione … o seguenti, danze nelle quali si è danzato per lo più da soli, o da single. Cosa che del resto è più facile, perchè dà la sensazione di una maggiore libertà, o minore dipendenza.

      Tutto questo per spiegare come ho messo insieme questo post, del tutto fortuito, con oggetti che ho trovato per caso qua e là – mentre sono in attesa di leggere “Caso, amore e logica” di Pierce (se riuscirò per caso a trovarlo 🙂 )
      Ciao
      (più tardi passerò da te)

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      1. grazie di avermi fatto notare una frase chiave della canzone, che mi era sempre sfuggita: “anche se avverso il destino domani sarà”.

        forse è proprio la frase chiave della canzone dei miei genitori e della loro infelice relazione.

        sposati e vissuti assieme per meno di tre mesi, e poi quasi 8 anni di separazione, con un ricongiungimento dovuto al casuale sfuggire alla morte di entrambi: mio padre catturato dai ribelli nella disfatta del 1941 in Africa Orientale, scampato loro di notte, ramingo per giorni e 120 km nella savana, sopravvissuto bevendo la propria orina e alla fine caduto per relativa fortuna nella mani degli inglese, con 5 anni successivi di campo di concentramento; mia madre catturata dai nazisti e scampata alla fucilazione come ostaggio corrompendo una guardia…

        ogni volta che racconto questa storia mi sembra di essere dentro qualche poema epico moderno del caso e della necessità, perché il figlio di queste peripezie, dopo non so quanti aborti, sono stato io, dichiarato morto dai medici durante il parto, e invece sopravvissuto fino a qui…

        la foto è chiaramente ritoccata, ma non ho nulla contro i fotoritocchi, né contro quelli che cercano di introdurre un elemento onirico nella riproduzione della realtà, come questo, né contro quelli che cercano invece di superare i limiti tecnologici della macchina e di rendere la foto più vicina al ricordo.

        anche le foto che inserisco nei miei montaggi sono molto spesso ritoccate per l’una o l’altra di queste necessità.

        ciao, ho appena commentato il tuo post filosofico, per come me lo consentiva l’appiccicaticcio di questa afa umida che si insinua anche dentro il pensiero,

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        1. Sì, è impressionante come le nostre vite sia travolte dagli eventi storici, e alcune vite molto più di altre, come le generazioni dei tuoi genitori che hanno attraversato la guerra, anni e situazioni terribili.
          Ma anche dallo spirito e le condizioni dell’epoca in cui ci troviamo a vivere, ogni epoca comporta delle condizioni che certo non sono sempre favorevoli, e contro le quali talvolta ci tocca lottare se vogliamo sopravvivere. Se ci riusciamo. Qualcuno ce la fa, altri meno o per niente.
          E anche la storia di coloro che non ce l’hanno fatta incide sulle vite di quelli che sopravvivono. Per esempio, la storia della famiglia del padre dei miei figli, è una storia piuttosto disastrosa, e questo ovviamente ha avuto delle conseguenze sulle nostre vite, e su quella dei miei figli. Strascichi che non si esauriscono facilmente. Ma a ben vedere ogni famiglia ha i suoi scheletri nell’armadio, per questo dico sempre che bisogna decidersi a seppellirli (senza dimenticare, perché non si può dimenticare), se si vuole avere qualche straccio di futuro un po’ più sereno.

          Nemmeno io sono contraria ad introdurre qualche elemento onirico nella riproduzione della realtà, abbellirla, o renderla poetica 🙂 se è possibile.

          Qui il grande caldo si è per il momento attenuato. Ho letto che l’hanno chiamato “Caronte”, ma che fra non molto arriverà “Lucifero”.
          E pensa che fantasia: come evocare il viaggio attraverso l’inferno dantesco ….
          Quando sono presa dalla tentazione di lamentarmi, penso che non vorrei trovarmi al centro sud, dove si sta peggio. E rimando l’accensione dell’aria condizionata.
          Oggi però qui c’è anche un bel vento, e la luna piena di luglio.
          Forse te l’avevo già detto: si racconta che fu in una luna piena di luglio che al Buddha capitò di illuminarsi 🙂
          ciao

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          1. la cosa peggiore che potrebbe succedere ad un illuminato è di non accorgersi dell’illuminazione avvenuta…: a volte ho l’impressione che possa essere il mio caso 🙂

            credo che ognuno di noi sia un frammento della sua storia familiare, della sua storia civile, della sua storia culturale: quando finiremo di vederci come monadi e ci sentiremo parti del tutto, o meglio dei diversi tutti ai quali apparteniamo,,credo che potremo sperare di capirci molto meglio… 🙂

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            1. mi farebbe strano che un illuminato sapesse di essere illuminato 🙂

              ma soprattutto bisognerebbe capire il tipo di illuminazione da cui è illuminato – alogena, al neon o a risparmio energetico? 😉

              (pardon se rispondo un po’ in ritardo – per l’ennesima partenza di Maria Sole …)

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              1. strano, ho sempre pensato che l’autoconsapevoiezza fosse il cuore stesso dell’illuminazione… 🙂

                un illuminato inconsapevole mi pare come un lampione spento!

                anche io rispondo in ritardo, ma sono giorni di alti e bassi emotivi in preoccupante parallelo con l’andamento climatico…

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                1. “un illuminato inconsapevole mi pare come un lampione spento!”

                  ma no! un lampione acceso non ha bisogno di saperlo per far luce 🙂

                  esercita la funzione illuminante, sia che lo sappia che non lo sappia – o no?

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                  1. ma se è come dici tu, che l’illuminato diffonde agli altri una illuminazione di cui lui non è consapevole, questa mi pare proprio una grande fregatura per lui!!! 🙂

                    vorrei sperare per il suo bene che un po’ dell’illuminazione che produce spetti e vada a beneficio anche suo!

                    🙂

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                    1. Come dicevi tempo fa: sono curiosa di vedere quale grado di coriandolismo riusciremo a raggiungere qui …mentre di là scriviamo le cose “serie” e qui possiamo scherzarci un po’ – bello no?
                      🙂

                      No, perché, non s’è mai visto un illuminato che faccia ancora differenza fra sé e gli altri, o il resto del mondo … o che faccia differenza fra il suo proprio beneficio e quello altrui
                      🙂

                      No, no, l’unico beneficio possibile un illuminato l’ha raggiunto nel momento in cui si è illuminato e ha compreso che non c’è alcun beneficio, o maleficio, che può essere separato dal tutto …
                      🙂

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                    2. mi sembra che siamo arrivati allo stadio del bosone di Higgs, e che si rischia un altro acceleratore di particelle per leggere il prossimo commento: per questo motivo e risparmiare al mondo altri miliardi di spesa, ricopio il commento anche come nuovo commento, qui sotto…!

                      carino il doppio forno, di là le cose serie, di quile cose leggere e scherzose.

                      anche se poi la vita è dispettosa, e credo che le cose più vere ce le fa dire proprio qui, usando la leggerezza…

                      l’osservazione che l’illuminato è tale perché ha superato la distinzione fra se stesso e gli altri è un gran colpo, complimenti.

                      però se l’illuminato passa attraverso l’illuminazione senza accorgersene, questo potrebbe voler dire che in lui non è cambiato proprio niente…, oppure che ha del tutto perso la coscienza di se stesso, e allora qualcuno ci salvi dalla illuminazione… 😉

                      essendomi dilungato non oso neppure immaginare la lunghezza che assumerà il coriandolo: credo che arriverà fino a Carnevale prossimo… 🙂

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  2. oh, pare che abbiamo raggiunto la larghezza minima, che è più o meno quella di una tagliatella cinese mangiata in Cina… 🙂

    in ogni caso, mantengo per comodità la parola data,, e per le prossime repliche mi ricollocherò sempre sul fondo come nuovo commento…

    – mi sembra che siamo arrivati allo stadio del bosone di Higgs, e che si rischia un altro acceleratore di particelle per leggere il prossimo commento: per questo motivo e risparmiare al mondo altri miliardi di spesa, ricopio il commento anche come nuovo commento, qui sotto…!

    carino il doppio forno, di là le cose serie, di quile cose leggere e scherzose.

    anche se poi la vita è dispettosa, e credo che le cose più vere ce le fa dire proprio qui, usando la leggerezza…

    l’osservazione che l’illuminato è tale perché ha superato la distinzione fra se stesso e gli altri è un gran colpo, complimenti.

    però se l’illuminato passa attraverso l’illuminazione senza accorgersene, questo potrebbe voler dire che in lui non è cambiato proprio niente…, oppure che ha del tutto perso la coscienza di se stesso, e allora qualcuno ci salvi dalla illuminazione… 😉

    essendomi dilungato non oso neppure immaginare la lunghezza che assumerà il coriandolo: credo che arriverà fino a Carnevale prossimo… 🙂

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    1. Ci sono almeno due accezioni del termine illuminato: in senso illuministico, o in senso mistico.
      Ma in entrambi i casi forse c’è il rischio che troppa illuminazione finisca per accecare chi ne è affetto, o chi ne subisce gli effetti.
      Ma se anche qualcuno fosse “per davvero” illuminato”, meglio sarebbe per lui non saperlo, perché correrebbe il rischio di montarsi la testa o darsi delle arie. E sarebbe meglio anche per coloro che potrebbero essere illuminati dall’illuminato, insomma. Ho sempre avuto in uggia le schiere di fanatici, di tutti i tipi.
      Così … sotto molti aspetti potrebbe essere più gradevole una moderata mezz’ombra …

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      1. percepisco male o c’è della leggera irritazione in questa risposta a delle osservazioni semischerzose? 🙂

        allora ricordo il punto di partenza: tu che alludevi all’illuminazione che si accese in Buddha in una notte di luglio, e io che provavo a smentire la possibilità che la battuta potesse essere riferita a me, dicendo che sarei stato un illuminato inconsapevole, cosa che ritenevo impossibile in se stessa.

        rileggendo a posteriori, a te questo forse non era forse neppure passata per la mente.

        può darsi che il successivo dibattito sull’illuminazione (sempre e soltanto in senso buddista, da parte mia) sia stata resa incomprensibile da questo equivoco iniziale…:)

        ah, altra informazione necessaria: ieri sono stato a Roma e ho verificato che, nonostante la temperature un poco più alta, non si sta affatto peggio che al nord, anzi: dato che il clima è più asciutto e ventilato (che sia un’altra illuminazione anche questa? : ) :))

        buona giornata, milena e perdona se l’atteggiamento scherzoso non sempre riesce adeguato.

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        1. no, no, non è affatto così 🙂
          – stavo persino scrivendo “assolutamente no” (ma detesto l’assoluntamente) –
          è solo una frase che m’è venuta, di nuovo, così … e non c’entra molto col punto iniziale, ma davvero la trovi così brutta? e poi avrai notato che forse sono stata un po’ più scherzosa o leggera nell’ultimo comm. nell’altro post – o no?
          sai, il motivo è che da giovane molti dei miei amici hanno seguito quel tale Osho, non so se conosci l’ambient, diciamo, e questo deve avermi fatto maturare una qualche allergia per quel tipo di illuminazione, o fanatismo … per cui forse stavo pensando più a quello.
          C’è stato un momento in cui avevo anch’io chiesto il nome, ma più per gioco che sul serio, e davvero non mi sono mai sentita una seguace, ma ho osservato da vicino il “fenomeno”.

          ma andiamo oltre, l’informazione che mi riferisci, che a Roma non fa affatto caldo, è molto interessante, perchè proprio ieri sera ho notato che al Tg stavano battendo il tam tam ancora sulle alte temperature soffocanti del sud – mentre qui a dire il vero quest’anno fa quasi freddo, e non ho nemmeno ancora acceso il condizionatore –
          e un mio amico mi stava proprio dicendo, su questo fatto, che non crede più a quello che dicono in TV.
          e se riescono a contar palle anche sulle temperature, figuriamoci il resto … della manipolazione.
          comunque, anche questa mattina sembra aprirsi in modo delizioso …
          buona giornata anche a te, Mauro

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  3. ah, quando riusciranno ad introdurre anche l’intonazione nei commenti?

    probabilmente entrambi ne usiamo molta nel parlare, e qui a nostra comunicazione ne esce monca e a volte stravolta.

    no, il tuo commento non era affatto brutto, ed evidentemente trasmetteva effettivamente la tensione che ho colto, ma non era rivolta a me, ora l’hai spiegata bene: ti era venuta in mente la speculazione sulle presunte illuminazioni, – cambiando riferimenti turistico culturali – assomigliano molto a quelle da noi sui presunti miracoli; e quindi le condivido completamente.

    esco da un sonno da agonizzante nell’afa seguito ad una giornata di lavoro pur leggera: come odio l’estate!

    ho valanghe di materiali di tutti i tipi accumulati per la stesura di post che non scriverò sulla manipolazione; la loro fonte è principalmente la stampa tedesca, e devo avere qualcosa di distorto in me stesso, perché non posso pensare che la stampa italiana sia più manipolativa di quella tedesca.

    eppure una differenza la trovo, e non da poco: che in Italia si manipola l’opinione pubblica col silenzio e in Germania con l’argomentazione.

    buona serata.

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  4. Questo il blog giusto per tutti coloro che vogliono capire qualcosa su questo argomento. Trovo quasi difficile discutere con te (cosa che io in realt vorrei… haha). Avete sicuramente dato nuova vita a un tema di cui si parlato per anni. Grandi cose, semplicemente fantastico!

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  5. Grazie per il vostro articolo, mi sembra molto utile, prover senzaltro a sperimentare quanto avete indicato c’ solo una cosa di cui vorrei parlare pi approfonditamente, ho scritto una mail al vostro indirizzo al riguardo.

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    1. @ traslocare-a-roma: ho appena guardato nella casella di posta e, non so per quale motivo o cosa sia successo, ma non ho trovato niente, nessuna nuova mail.
      Però puoi sempre riprovarci, se ti va …
      Good Luck 🙂

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