in luminis oras

Ogniqualvolta riesco a capire qualcosa di più su come funziona sia il mondo che mi circonda e in cui sono immersa, sia di come funziono io (l'essere umano, il suo cervello e la sua psiche), ciò ha la capacità di rendermi un po' più felice. La sensazione è quella di riuscire a fare un po' più di luce nell'oscurità. E ovviamente sono immensamente grata a tutti coloro che mi aiutano a capire, che illuminano... che modestamente lavorano per illuminare l'oscurità del mondo.

selvaggio a chi?

... gli Inglesi e gli uomini di Tanna sono come la carta e l’inchiostro. Gli inglesi, poiché sono bianchi, sono la carta; e gli uomini di Tanna, che sono neri, sono l’inchiostro. “Noi siamo l’inchiostro e voi la carta. E quando l’inchiostro finirà sulla carta, si scriverà una storia che salverà il mondo”.

tutto il dolore del mondo

Tutti noi, intuitivamente, sappiamo cosa sia il male. Facciamo esperienza del male fisico, innanzitutto, in modo immediato e basilare, e del male come sensazione di mancanza del bene, o benessere, che desideriamo raggiungere per colmarne l’assenza, la distanza che ci separa ...

un solo giorno

«Per illustrare la meccanica dei processi esponenziali, quali la crescita della popolazione o quella della produzione industriale, Dennis Meadows propose la metafora della crescita di una pianta acquatica che si riproduca raddoppiando di entità ogni giorno, che si stabilisca in un lago dove si sviluppi, progressivamente, nel tempo. - Supponendo che non venga assunta alcuna misura per arrestarne la proliferazione quanto tempo resterà per evitare la completa occlusione del lago - chiede lo studioso americano ai lettori - quando la pianta avrà occupato metà della sua superficie? I lettori che abbiano colto la dinamica del fenomeno saranno sorpresi di constatare che non mancherà che un giorno solo. Identificando nella proliferazione della pianta letale l’insieme dei processi che, innescati dall’uomo, stanno alterando gli equilibri del Pianeta, la metafora esprime con efficacia la previsione che quando quei processi avranno prodotto, incontrollati, le proprie alterazioni, superando la soglia delle possibilità del controllo, l’umanità potrebbe non disporre più del tempo per ristabilire una convivenza con le risorse naturali capace di perdurare nel tempo.» [Antonio Saltini, in "Agricoltura biologica: le fondamenta della scienza, o le radici nella superstizione?"]

per un pugno di riso

"Negli ultimi cinquanta anni, dal 1950 al 2000, si è verificato un fenomeno privo di qualunque analogia nei rapporti plurimillenari tra la Terra ed i propri abitanti: il numero degli uomini è raddoppiato, la produzione di alimenti essenziali, i cereali, è triplicata. Analizzando la meccanica del fenomeno si comprende che è stato provocato dalla coincidenza di cinque fattori: la conversione delle foreste tropicali in campi coltivati, l'ampliamento delle superfici irrigue, la decuplicazione della produzione di fertilizzanti, l'esplosione di quella di antiparassitari e la costituzione, da parte della genetica, di nuove varietà delle specie coltivate. I medesimi fattori che hanno sfruttato risorse naturali, foreste, fiumi, giacimenti di minerali fosfatici, potenzialità delle piante coltivate, non sono più disponibili per un evento comparabile nei decenni futuri ..." [Antonio Saltini, La fame del Globo ]

anche le formiche (nel loro piccolo) qualche volta s’incavolano

... sono riuscita soltanto ad allungare un braccio per accendere la luce. E … orrore! Il letto è invaso dalle formiche. Formiche formiche dappertutto. Cerco subito di alzarmi per cacciarle via, ma di nuovo mi accorgo di non potermi muovere. Guardo meglio, e cosa vedo? Che sono legata con migliaia e migliaia e migliaia di fili. Ecco perché non riesco più a muovermi. Fili di che? Non so dire. - Fili di ragnatela - sento dire. - Ma chi parla? Chi lo dice? - Sono io che lo dico: Capo Formica numero 1. Non riesco a capire donde giunga la voce, ma la sento forte e chiara, non è un sogno. Resto immobile e sbalordita. Più che terrorizzata, non riesco a credere che sia vero. Ma poi penso che se non è un sogno, farò finta che lo sia e starò al gioco. È un gioco che non mi piace, lo ammetto. Ma cosa posso fare, così immobilizzata da un esercito di formiche?

Astrea

Ciò che più di tutto ricordo è la luce di quei giorni di luglio, il sole, la sabbia bianca delle dune, l’accampamento tra i ginepri, i bagni all’alba, quando l'acqua era limpida e calma, se non c’era vento. E la ricerca tra i sassi di quei piccoli occhi di santa lucia, minuscoli e di forma ellittica, che si diramano dal cuore, a spirale. E vanno ...

il lavoro dell’amore

“Secondo Marx, all’origine dello sfruttamento dell’uomo sull’uomo sta lo sfruttamento della donna da parte dell’uomo, e il primo sfruttamento umano passa attraverso la divisione del lavoro tra l’uomo e la donna.” (da “Amo a te” di Luce Irigaray) Ma perchè Marx non ha dedicato la vita a risolvere questo sfruttamento? - si chiede. Ha scorto la radice del male ma non l’ha trattata come tale: perché? La risposta si trova in parte negli scritti di Hegel, soprattutto nei capitoli che trattano dell’amore. Hegel, infatti è stato l’unico filosofo occidentale che ha affrontato la questione dell’amore come lavoro ...

one for myself

(...) diverse mappe che sono state create dal XVII secolo a oggi, che non sono mappe reali, ovviamente, ma creazioni del territorio emotivo ed affettivo del cuore umano come se lo immaginavano nei secoli passati. Ne ho inserito solo alcune, le prime due, create nel 1830 "by a lady”, che rappresentano il "Paese aperto di un cuore di donna" e il "Paese fortificato di un cuore di uomo". E' chiaro che queste mappe sono soltanto delle “allegorie” e nessuno qui si sogna di considerarle reali, ma piuttosto ci dicono qualcosa di come nel 1830 o giù di lì, venivano considerati i mondi affettivi rispettivamente maschile e femminile ...

il pettirosso

sul davanzale a mangiar le briciole il pettirosso ATTENZIONE: le briciole di pane non sono il cibo adatto per gli uccelli. Infatti, soprattutto quando fa freddo, una volta nel gozzo dell'uccellino il pane richiama acqua per essere inumidito e digerito, così che si forma un "blocco di pane" bagnato che a sua volta richiama calore per raggiungere la temperatura corporea, e con questo freddo l'uccellino finisce per morire di freddo perchè non riesce a scaldare il corpo e il pane freddo e umido. Se volete aiutarli fornitegli semi interi che non richiamano acqua nel gozzo. E se c'è la neve mettete il cibo su piattini e vassoi, ma non alla portata dei gatti. La cosa migliore sono i semi oleosi, di girasole col guscio, e i cereali, ecc...

la maionese

"Puoi costruire qualcosa di bello anche con le pietre che trovi sul tuo cammino." (Johann Wolfgang Goethe) ... ma soprattutto, la cosa fantastica, più di tutto, è che non mi è impazzita la maionese: tutto merito di un olio di olive taggiasche bio. Ed era semplicemente compatta e squisita col sedano rapa. E io adoro il sedano rapa, anche solo col limone. E se si potesse leggere il futuro analizzando la consistenza della maionese il primo giorno dell'anno, quasi quasi direi che non va affatto male ...

SOS – pianeta terra

"Niente può giustificare la fame: il pianeta cela risorse in sovrabbondanza, tali da soddisfare i bisogni di tutti i suoi figli. (Pierre Rabhi) Che il pianeta celi riserve in sovrabbondanza, ovviamente ancora prima di Pierre Rabhi se ne è accorta la finanza mondiale, soprattutto a partire dall’ultima crisi finanziaria del 2008. Il meccanismo del cibo legato al prezzo del petrolio ha innescato conseguenze catastrofiche che non si riducono (per modo di dire) soltanto al costo dei cereali e alle “silenziose” crisi alimentari, “casualmente” esplose in concomitanza con le crisi finanziarie, sia nel 2008 che all’inizio del 2011. Le crisi, alimentari nei paesi poveri e finanziarie in quelli ricchi, è palese che sono due diversi aspetti di una stessa medaglia, e se qui attualmente aggrediscono il nostro debito pubblico e ci mettono in ginocchio, nei paesi in via di sviluppo costringono milioni di persone alla fame: 44 milioni in più, le previsioni denunciate dall’ONU e dalla stessa Banca Mondiale all'inizio di quest'anno. E anche secondo i dati della Fida (Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo) per ogni aumento dell’1% delle derrate alimentari di base, 16 milioni di persone in più si ritrovano in una situazione di precarietà alimentare. Il panorama è abbastanza spaventoso, ma c’è di più.

Spinoza and me

... quello che mi ha ostacolato dai miei propositi iniziali, oltre la stanchezza contingente di questi giorni d’inverno, è che ho omesso in toto la prima parte dell’Etica, quella che riguarda Dio, o sostanza. Ma poi ho pensato che non sarebbe corretto, perché è su questo Dio che Spinoza fonda l’Etica. Questo Dio che di certo non è più quello della teologia e tradizione filosofica precedente o futura, ma che Spinoza continua a chiamare Dio. Avrebbe potuto utilizzare un altro termine o sostituirlo semplicemente con quello di natura, o sostanza - e lo ha fatto - ma se l'ha mantenuto forse è perché nessun altro termine avrebbe potuto dare un’idea sufficientemente chiara di una sostanza che è causa sui. “Per causam sui intelligo id, cuius essentia involvit existentiam; sive id, cuius natura non potest concipi nisi existens.” Traduzione: “Per causa di sé intendo ciò, la cui essenza implica l’esistenza; ossia ciò, la cui natura non si può concepire se non esistente.” (E I, def. 1) Se mi sentissi in forma, più o meno perfetta, forse inizierei a discettare in termini logici sulla faccenda, posto che ne sia capace. Ma no, non è questo il modo né il tempo. Non ora. Mi arrendo. Oggi ho maggior desiderio di narrare del mio incontro con Spinoza. Un po’ di folcrore, cose così. Sulla scia dell'insostenibile leggerezza dell'essere me ...